Pari e Uguali aps
Associazione di promozione sociale per diffondere una cultura di paritą
 


N° 003/2021  
FONTE: Libero GIORNO E DATA: lunedì 11 genaio 2021
PAGINA: 13 AUTORE: Daniela Mastromattei

                                          


 

Psicoterapeuti d’accordo: torna di moda il coetaneo o l’uomo più grande

 

LE DONNE SI SONO STUFATE DEL TOY BOY

 

Stanche di pagare le cene e soddisfare ogni suo capriccio, hanno capito che non è lui l’elisir della giovinezza

       
Addio toy-boy, le donne si sono stancate di pagare cene, vacanze e soddisfare ogni loro capriccio. Le signore – non solo belle e ricche attrici o cantanti come Demi Moore e Madonna – si erano infatuate degli uomini molto più giovani, sperando fossero l’elisir di lunga vita in grado di tenere lontano lo spauracchio della vecchiaia. Ma non poteva durare.
Quando il toy-boy si è trasferito con le sue cose, impadronendosi del telecomando della tv delle chiavi dell’automobile, è scattato l’allarme. L’idillio a base di sesso e spensieratezza non bastava più. Forse lui si è fatto “sgamare”: dietro il bel faccino d’angelo e il fisico scolpito nascondeva un’impudenza e non egoismo alla lunga insopportabile. La conferma arriva da una ricerca dell’associazione Donne e qualità della vita che ha preso in considerazione oltre 30 portali di incontri, da Badoo a Tinder, da Lovoo a Bumble, da Ok Cupid a Annunci 69 e molti altri, scoprendo che gli accompagnatori giovanissimi piacciono sempre meno. Le donne hanno pochi dubbi sul perché si sono stancate dei toy-boy: puntano solo ai soldi (33%), sono poco colti (233%), spesso aggressivi (15%), cinici (15%), avidi (12%) e fanno uso pure di droghe (11%). Stando ai dati, le richieste si sono spostate sulla fascia di età che va sai 35 ai 50 anni, perché come sostiene Jennifer Lopez, per esperienza, «gli uomini sotto i 33 anni sono completamente inutili».
Le signore si sono date finalmente una svegliata, direbbe qualcuno, complice il Covid e il tempo trascorso nelle riflessioni interiori; adesso non sanno più cosa farsene di un giovincello senza “arte né parte”, privo di esperienza e senza nulla da dire (e da fare). E le maratone erotiche sotto le lenzuola forse non sono più appaganti come una volta. La femme mature, come scossa da un terremoto, è pronta a rimettersi in gioco accanto a un concreto cinquantenne, non di una bellezza sfacciata ma di un fascino sofisticato.
VOGLIA DI NORMALITÀ
«Un uomo che abbia vissuto una vita piena, fatta anche di fallimenti e delusioni amorose, non necessariamente il principe azzurro o il ricco manager, che sfoggi una vita sopra le righe, ma piuttosto una persona che conosca i sacrifici, le responsabilità, gli impegni di lavoro», spiega Miolí Chiung, psicoterapeuta, direttrice dello Studio di Psicologia Salem.
Strano ma vero, di quella stabilità, a volte un tantino noiosa, dalla quale fuggire a gambe levate in cerca della leggerezza, ora il gentil sesso sembra sentirne il bisogno, «Proprio così, le donne adesso desiderano la normalità, un uomo presente», precisa la Chiung. E aggiunge: «La pandemia ci ha tenuti chiusi in casa lontani dalla mondanità, tuttavia proprio nella vita quotidiana e nelle serate passate in casa, in pigiama e calzettoni, si è rotto l’incantesimo con l’uomo giocattolo». Prima del Covid era tutto divertente: gli irrinunciabili aperitivi, gli immancabili selfie al ristorante per mostrare sui social i piatti dello chef stellato. Erano frivole ma piacevoli le serate trascorse da un locale all’altro. Ma quando la pandemia ha fermato il mondo, ognuno di noi. A quanto pare, ha avuto il tempo per guardarsi dentro. E tutto è cambiato. «In realtà il Covid ha semplicemente accelerato un processo inevitabile», puntualizza la psicologa Emma Cosma. «L’errore della donna è che per emanciparsi ha voluto imitare l’uomo, proprio colui che ha sempre combattuto. Negli anni Ottanta lo emulava sul lavoro diventando una donna in carriera e copiando il suo look. Poi non contenta, per rendersi indipendente e dimostrare al sesso forte che poteva farcela da sola, si è ritrovata nei Novanta a imitare il cinquantenne con la Ferrari che, per sentirsi giovane, doveva sedurre la ventenne. La quale si mostrava sempre accondiscendente e si faceva pure sposare», sostiene la psicologa Cosma.

LA COMPETIZIONE
«Dobbiamo riconoscerlo, la donna soprattutto quella più insicura, si è lasciata trascinare in una competizione narcisistica per dimostrare all’uomo che anche lei poteva attrarre i più giovani e sentirsi desiderabile, visto che i coetanei tra una battutina e l’altra la facevano sentire una vecchia signora», aggiunge.
Purtroppo i rapporti anagraficamente troppo sbilanciati alla lunga non reggono. La presa di coscienza e consapevolezza arrivano da entrambe le parti. «Di sicuro il Covid ha cambiato le dinamiche relazionali, anche quelle amorose. La pandemia ha fatto emergere molte fragilità, sia a livello individuale sia nella coppia. E la donna, come succedeva un tempo, cerca di nuovo un porto sicuro. Un punto di riferimento», ne è convinta Emma Cosma.
«Chi ha lasciato il toy-boy, poi ha scelto un uomo più grande. Una mia paziente ha raccontato di essere passata dal ragazzo con 15 anni di meno, all’uomo con 15 anni di più. Si sente più compresa e rilassata, non ha bisogno di truccarsi ogni mattina per vedersi bella e non teme le rughe. È un rapporto più autentico e bilanciato. Il toy-boy, tra l’altro spinge, seppur inconsapevolmente, le signore dal chirurgo plastico», conclude.
Per chiudere, vale la pena citare le parole di Mary Wollsstonecraft, l’inglese fondatrice del femminismo liberale: «Vorrei che le donne avessero potere non sugli uomini, ma su loro stesse».

 

 



 

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