N° 025/2021 |
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FONTE: Libero |
GIORNO E DATA: domenica 29 agosto 2021 |
PAGINA: 15 |
AUTORE: Massimo Sanvito |
Il Problema esiste, ma da noi la situazione è meno tragica
Femminicidi, Italia sotto la media europea
Analizzando i dati, si scopre che in Francia, Inghilterra, Spagna e Germani e nei Paesi nordici vengono trucidate più donne
Una premessa è d’obbligo: fino a quando ci sarà un solo bastardo a questo mondo che perseguita una donna con chiamate e messaggi minatori o, peggio ancora, così infame da metterle le mani addosso e violentarla, non potremo mai dirci tranquilli. Allo stesso tempo, però, va detto che l’Italia è il paese dove il numero di femminicidi è tra i più bassi in Europa. Il problema è reale, certo, e non va mai sottovalutato, ma è anche vero che gridando all’emergenza, senza numeri a supporto, si rischia di spettacolizzare il fenomeno piuttosto che contrstarlo a ogni costo con ogni mezzo disponibile. Stando agli ultimi dati Eurostat aggiornati rlativi al 2018, solo Paesi Bassi, Polonia, Irlanda e Croazia contano meno donne uccise rispetto al nostro paese. Da noi sono 0,4 ogni 100.000 abitanti, in Germania sono 0,9, nel Regno Unito 0,8, in Francia 0,7, in Spagna 0,5, giusto per citare le nazioni più importanti. Nel Nord Europa, vedi Lettonia (4,1) e Lituania (3,6), ma anche nelle piccole isole del Mediterraneo, come Malta (1,7) e cipro (1,4), i numeri salgono vertiginosamente. E c’è davvero da preoccuparsi. NUMERI E ANALISI Ma visto che è sempre meglio guardare in casa propria prima che nelle stanze degli altri, andiamo ad analizzare le cifre certificte dall’Istat. Nel 2019, gli omicidi in Italia sono stati 315 (345 nel 2018: 204 uomini e 111 donne). Di questi, quasi la metà si sono consumati in ambito familiare o tra fidanzati e coppie che non vivono sotto lo stesso tetto. Nel 2020, invece, gli omicidi totali sono scesi a 275 (113 donne), mentre nel periodo agosto 2020-luglio 2021 si sono contate 105 giovani e meno giovani uccise. Praticamente, quasi una ogni tre giorni. Ci ha pensato il lockdown, poi, a rendere più pesante la situazione di molte donne che si sono ritrovate costrette in casa con l’aguzzino di turno. Nei primi sei mesi del 2020, gli assassini di donne hanno ricoperto il 45 per cento del totale degli omicidi, contro il 35 percento dello stesso periodo del 2019, raggiungendo addirittura il 50 per cento durante il regime di quarantena durissimo di marzo e aprile. Ma il trend, come emerge dai numeri, è in miglioramento. In base al report settimanale elaborato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, dal primo gennaio al 15 agosto sono stati registrati 170 omicidi, con 69 vittime di sesso femminile. Ergo: ammazzati più uomini che donne. Perché ad ammazzare, sfregiare, umiliare e a seguire le donne sono quasi sempre mariti, compagni o ex fidanzati con cui dovrebbe essere finita per sempre. Considerando il 2019, il 61,3 per cento delle persone di sesso femminile uccise, sono rimaste vittime del proprio partner; l’11,7 per cento di un ex partner; il 22.5 per cento di altri familiari; il 4,5 per cento di altri conoscenti. Fra i compagni di vita, nel 70 per cento dei casi l’assassino è il marito, mentre tra gli ex prevalgono i conviventi e i fidanzati. CASI ECLATANTI L’ultimo caso eclatante quello di Vanessa Zappalà, presa per i capelli e freddata con sette colpi di pistola sul lungomare di Aci Trezza dall’ex (poi suicida), già denunciato per stalking. Non accettava la fine della loro relazione. Un copione che purtroppo si ripete a ogni latitudine d’Iralia. Ma ci sono anche i casi come quelli di Correggio (Reggio Emilia) dove il giorno di ferragosto uno straniero di 44 anni ha preso di mira una ragazza nordafricana di 31 anni. Prima le avances per un rapporto sessuale, poi, al suo rifiuto, i palpeggiamenti e le minacce: “Faremo sesso anche a costo di drogarti”. Infine il tentato omicidio, quando il balordo ha tentato di farla precipitare dalla finestra mentre stava gridando aiuto. È stato arrestato dai Carabinieri anche grazie all’intervento di un passante. Come riportano le cronache, i feminicidi restano purtroppo una delle tante piaghe dell’Italia ma la tendenza sta cambiando (in meglio) e la classifica europea dimostra che nei nostri confini, seppur tanto ancora si debba fare, ci sono una sensibilità e una consapevolezza molto maggiori rispetto ai paesi che spesso scambiamo per modelli.
OMICIDI DI DONNE Fonte ISTAT Le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2019 in Italia sono state 111, lo 0,36 per 100.000 donne. Nel 2018 erano state 133. Per l’anno 2020 è disponibile da parte della Direzione Centrale della Polizia Criminale il numero delle vittime registrato fino al mese di luglio. Considerando l’intera popolazione, il numero degli omicidi volontari evidenzia un calo generale rispetto all’analogo periodo del 2019, quando si sono registrati 161 omicidi, a fronte dei 131 del 2020. Il numero delle vittime di sesso femminile tuttavia aumenta passando da 56 a 59, effetto soprattutto dovuto all’aumento degli omicidi delle donne del mese di gennaio 2020. La serie storica degli omicidi per genere mostra come siano soprattutto gli omicidi di uomini a essere diminuiti in 25 anni (da 4,0 per 100.000 maschi nel 1992 a 0,8 nel 2017), mentre le vittime donne di omicidio sono rimaste complessivamente stabili (da 0,6 a 0,4 per 100.000 femmine). Il diverso andamento degli omicidi di uomini e donne ha dunque radicalmente modificato il rapporto tra i sessi. Per i maschi, sebbene l’incidenza degli omicidi si mantenga tuttora sempre nettamente maggiore rispetto alle femmine, i progressi sono stati molto visibili. Per le donne, che partivano da una situazione molto più favorevole, la diminuzione nel tempo ha invece seguito ritmi molto più lenti, fino ad arrestarsi. Il calo differenziale nel periodo tra i due sessi è stato favorito anche dalla contrazione degli omicidi legati alla criminalità organizzata, che coinvolgono – esclusivamente o quasi – gli uomini. DA CHI SONO UCCISE LE DONNE? Una chiave di lettura in termini di violenza di genere è fornita dall’esame della relazione tra gli attori dell’omicidio. Delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta. In particolare il 49,5% dei casi dal partner attuale, corrispondente a 55 donne, l’11,7%, dal partner precedente, pari a 13 donne, nel 22,5% dei casi (25 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nel 4,5% dei casi da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, ecc.) (5 donne). Per oltre la metà dei casi, le donne sono state uccise dal partner attuale o dal precedente e in misura maggiore rispetto agli anni precedenti: il 61,3% delle donne uccise nel 2019, il 54,9% nel 2018 e il 54,7% nel 2014. Malgrado le cautele che le comparazioni internazionali richiedono, si può affermare che l’incidenza degli omicidi di donne in Italia sia contenuta in rapporto al contesto europeo: tra i 24 Paesi dell’Unione europea per i quali si hanno a disposizione dati recenti, si osservano valori inferiori solo nel caso di Paesi Bassi, Polonia, Irlanda e Croazia. Se si considerano gli autori di questi omicidi il confronto si restringe a un numero più limitato di Paesi per i quali si evidenziano situazioni non omogenee. |

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